Il 3 novembre si è tenuta una riunione online per un incontro operativo con i partner del nuovo progetto TTT2 e con quelli del progetto Learn, Create, Share!.
La novità più significativa è stata indire un vero e proprio incontro di progetto, virtuale, intorno alla metà di dicembre. BEA, in occasione di questo incontro, proporrà una sessione di formazione su stili e strumenti di apprendimento.
Ognuno di noi infatti impara ed elabora le informazioni utilizzando modalità e strategie uniche a partire dai sensi che ci permettono di percepire gli stimoli che provengono dall’esterno. A seconda dei sensi utilizzati per recepire l’informazione, si caratterizza il nostro stile di apprendimento, un indicatore fondamentale per il formatore, che modula le proprie tecniche di insegnamento in base a quelle di apprendimento della classe.
Le modalità con cui apprendiamo attraverso i sensi si possono suddividere in quattro macro gruppi::
– visivo iconografico
Per chi ha una prevalenza visiva nell’apprendimento, sicuramente ha una predilezione nell’utilizzo di disegni, schemi e mappe concettuali, video, grafici, simboli, fotografie e immagini accompagnate da parole chiave facilmente memorizzabili. Anche l’impiego del colore per evidenziare i concetti più importanti e il rimando a immagini mentali riguardo ciò che viene letto (“Visual learning”= memoria visiva) possono essere utili strategie di apprendimento.
Per esempio il videoscribe può essere una modalità di apprendimento alternativa per i visivi iconografici. Il video scribing è una tecnica di facilitazione grafica e mnemonica che permette di integrare al disegno testi, dati e grafici in modo fluido e interessante per lo spettatore, che apprende le nozioni base attraverso l’intrattenimento visivo e narrativo. La tecnica del video scribing può essere realizzata durante un workshop al fine di sottolineare e indicare i contenuti più importanti costruendo uno storytelling dell’evento stesso, oppure può essere veicolata a prescindere dal singolo evento, diventando così risorsa utile per chiunque voglia approfondire un argomento.
– visivo verbale
È il metodo preso maggiormente in considerazione nel contesto scolastico.
Chi apprende attraverso gli occhi ha come preferenza la letto-scrittura e, nello specifico, utilizza come strategie di apprendimento il rileggere gli appunti, le slide, il riassunto, le annotazioni.
Per chi apprende maggiormente attraverso questo canale, un buon metodo per chiarire concetti o trovare soluzioni è il brainstorming, una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Inoltre ci sono anche le mappe mentali. Brainstorming e mappe fanno affidamento sull’associazione mentale e immediata di concetti astratti a parole e altri concetti al fine di sviluppare un discorso organico ma sfaccettato.
– uditivo
Proprio di chi predilige un ascolto attento e partecipe alla lezione in classe, di chi apprende attraverso il lavoro e il confronto di gruppo, di chi riesce a immagazzinare le informazioni attraverso l’ascolto. Utile per chi apprende attraverso questo l’uso di questo senso, è anche sfruttare il recupero e la verbalizzazione delle conoscenze pregresse, richiedere spiegazioni orali, registrare le lezioni a scuola e la propria voce mentre si ripete, usare libri in formato audio e la sintesi vocale.
Per chi ascoltando assimila informazioni, i podcast possono essere un ottimo ausilio o alternativa ai libri di testo. Il podcast è una tecnologia che permette l’ascolto di file audio su internet attraverso la distribuzione di aggiornamenti chiamati “feed RSS”, una sorta di radio digitale con autonomia di scelta dei contenuti.
– cinestetico
Chi apprende con questo canale ha come preferenza le attività esperenziali e concrete, si impara facendo.
Predilige i sensi quali il tatto, il gusto e l’olfatto e utilizza inoltre plastici, esperimenti, mappe e grafici per elaborare quanto viene letto. Inoltre, può essere utile, fare prove pratiche nelle materie in cui è possibile, suddividere in maniera chiara momenti di studio da quelli di pausa, alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si può muovere.
Per i cinestetici un buon metodo per apprendere in presa diretta è il role-playing game. Un gioco di ruolo, è un gioco dove i giocatori assumono il ruolo di uno o più personaggi e tramite la conversazione e lo scambio dialettico creano uno spazio immaginario, dove avvengono fatti fittizi attraverso una narrazione che può ispirarsi a un romanzo, a un film o a un’altra fonte creativa, storica, realistica o di pura invenzione.
Gli stili di apprendimento sono uniformemente definiti come le tecniche preferite o prevalenti di funzionamento del cervello nel momento in cui ci si trova ad affrontare l’acquisizione di nuove informazioni. Ciascun individuo acquisisce e gestisce informazioni in modo diverso. Ad esempio alcuni studenti si trovano immediatamente a loro agio con dati ed informazioni concrete, mentre altri gestiscono con estrema facilità teorie e modelli astratti.
Per i formatori, la conoscenza degli stili d’apprendimento è uno strumento da non sottovalutare. Infatti, per ogni stile di apprendimento troviamo un corrispettivo negli stili d’insegnamento, ovvero le preferenze del docente nelle modalità, metodologie, scelta delle attività e nella presentazione del materiale. Lo stile d’insegnamento trova spesso una base sul suo stile d’apprendimento, o sulla ripetizione dei modelli osservati da studente. La prevalenza di uno stile d’insegnamento che non è attento ai diversi stili di apprendimento può creare delle discrepanze nell’uniformità di acquisizione delle nozioni su una parte del gruppo classe e di conseguenza, l’insegnamento potrebbe perdere notevolmente di efficacia.
Ad esempio, un insegnamento che verte in maniera eccessiva sul verbale orientato ad una classe con una maggioranza di discenti visivi è destinato a dare risultati non troppo performanti, anche se la pianificazione didattica è stata progettata con le migliori intenzioni.
È importante quindi che l’insegnante sia consapevole non solo della varietà degli stili d’apprendimento, ma che sia il più possibile conscio delle caratteristiche individuali di ogni discente. Avere ben presenti i punti di forza e i punti di debolezza di ogni individualità, rivolgendosi così in maniera del tutto personale rispetto alle modalità di apprendimento di ognuno, può migliorare di buon grado il livello di acquisizione delle competenze e delle nozioni, oltre che il clima di classe nel rapporto docente-discente e discente-discente.
Un ulteriore passo in avanti nel rapporto insegnamento-apprendimento lo si ha non solo utilizzando gli stili di preferenza di ogni studente ma rendendo ognuno il più possibile in grado di utilizzare un ampio spettro di strategie, pur nei limiti imposti dal loro stile d’apprendimento personale. Diverse ricerche chiariscono come l’apprendimento più efficace sia tipico di quegli studenti che mostrano un alto grado di equilibrio nelle preferenze tra i vari stili cognitivi e d’apprendimento e versatilità nell’uso delle diverse strategie, dimostrandosi capaci di utilizzare anche strategie tipiche dello stile d’apprendimento contrario a quello a loro più congeniale. Lo studente deve non solo scoprire quali strategie sono più consone al suo stile cognitivo, ma anche come allenarsi ad utilizzare quelle che gli creano più difficoltà.
Essere consapevoli e consci del proprio stile d’insegnamento e degli stili di apprendimento del gruppo classe è una corsia preferenziale per l’autonomia del processo educativo di ogni discente.
OSSERVARE GLI STILI DI APPRENDIMENTO
Per osservare gli stili di apprendimento e avere una panoramica più o meno globale di quelle che sono le inclinazioni del gruppo classe, si possono somministrare dei questionari a risposta multipla con domande mirate alle modalità di studio e apprendimento individuali. Le domande verteranno sugli strumenti di preferenza, i tempi o, più in generale, situazioni di vita quotidiana che possano definire in maniera più specifica lo stile di apprendimento. Il risultato del questionario viene valutato in primis dallo studente che confermerà o meno di riconoscersi nella descrizione. Un altro metodo di analisi degli stili lo si trova nelle interviste dirette, in cui viene chiesto ai discenti di descrivere con molta precisione il loro approccio allo studio, i loro punti di forza e debolezza, definendo le strategie vincenti e le difficoltà incontrate. Entrambi i metodi possono ritenersi validi.
https://www.itisff.it/z_main/formazione/6_novembre/questionario_Stili_Apprendimento.pdf